E’ basato sulle seguenti tecnologie:
- sensori da applicare alle bacchette;
- sensori da applicare alle scarpe (opzionali);
- alimentazione con batterie in litio ricaricabili in un’ora (stima della durata: circa una settimana se usato un’ora al giorno);
- smartphone con sistema operativo IOS (ottimizzato) oppure Android (in fase di ottimizzazione);
- standard Bluetooth Midi;
- almeno quattro PCB (Printed Circuit Board), cioè circuiti stampati, contenenti giroscopi che rilevano i movimenti delle braccia e dei piedi e li trasformano in suoni (ascoltabili con le cuffie dello smartphone);
- LED incorporati indicanti lo stato ed il livello delle batterie.
Per utilizzare Freedrum non è necessario il collegamento ad Internet.
Gli sviluppi futuri però possono essere molto interessanti: forse questa batteria virtuale sfrutterà le potenzialità dell’IoT?
Immagino che il collegamento tra PCB e SBC (Single Board Computer controllabili da remoto con la rete Internet) offrirebbe diversi scenari:
- allenamenti guidati con insegnanti di musica in remoto;
- registrazioni di sessioni musicali di più batteristi che suonano virtualmente in diverse parti del mondo.
Per ora lo farei provare ad esempio a batteristi adolescenti: alla fermata del bus sarebbe molto più interessante vederli leggere un libro o suonare una batteria virtuale piuttosto che giocare con lo smartphone come “scimmiette ammaestrate”!
Ecco il video del lancio del prodotto: